venerdì 20 marzo 2015

L’amore non si vede, chi si ama si vede

COME LO RACCONTANO I PROFESSI:

L’amore non si vede, chi si ama si vede. È iniziato con questo invito da parte del neo eletto provinciale dell’Italia, Padre Claudio de Caro il ritiro spirituale che si è svolto sabato 14 marzo presso la casa di studentato dei padri vocazionisti di Posillipo, guidato dallo stesso provinciale.
Al ritiro hanno partecipato tutti i giovani in formazione della provincia italiana provenienti dalla varie comunità di Altavilla, Perdifumo, Pianura, Soccavo ePosillipo, accompagnati dai rispettivi
formatori e tutti bisognosi di essere istruiti per rivedere con attenzione ogni passo del proprio cammino verso la personale e comunitaria santificazione, mettendo al centro della propria persona e della propria comunità l’amore di Dio perché tutto si faccia tra voi nella carità (1Cor 16,14). Il
ritiro è sempre un momento favorevole alla conversione, è una possibilità di riscoprirsi chiamato alla realizzazione di un progetto comune nella direzione giusta, quella dell’ascolto e messa in pratica della Parola di Dio. E’ proprio dalla Parola che ognuno ha potuto dare uno sguardo interiore al proprio essere in un cammino di servizio per rendersi consapevole non solo del dono di essere un chiamato e dunque destinatario di un progetto ma anche quello per rivedere con attenzione ogni passo del proprio cammino verso la personale e comunitaria santificazione, mettendo al centro della propria persona e della propria comunità l’amore di Dio perché tutto si faccia tra voi nella carità (1Cor 16,14). Il ritiro è sempre un momento favorevole alla conversione, è una possibilità di riscoprirsi chiamato alla realizzazione di un progetto comune nella direzione giusta, quella dell’ascolto e messa in pratica della Parola di Dio. E’ proprio dalla Parola che ognuno ha potuto dare uno sguardo interiore al proprio essere in un cammino di servizio per rendersi consapevole non solo del dono di essere un chiamato e dunque destinatario di un progetto ma anche quello di essere un protagonista, un attore di un
unico progetto: la santificazione universale. Insieme ci siamo recati in mattinata con un piccolo pellegrinaggio a S. Maria di Bellavista dove durante la celebrazione eucaristica alcuni giovani
hanno fatto l’ingresso in alunnato: FedeleIannone, Saverio Iacobbellis e Salvatore
Grazioso. Nel pomeriggio, invece, nella cappella della casa di studentato altri giovani hanno fatto il loro ingresso inpostulantato: Carlo De Santi, Domenico Pace e Pietro Patricelli. Insieme abbiamo vissuto questi due momenti importanti che nella vita di un
giovane che sceglie di intraprendere un cammino di vita consacrata rappresentano il primo di molti passi da percorrere, l’inizio di un cammino ascensionale verso la meta spirituale. Siamo chiamati tutti a vivere l’amore, a rendere visibile l’amore e solo per mezzo dell’amore la vita comunitaria
diventa allora, una via, piena di stimoli a percorrerla, piena di attrazioni a terminarla2. Questo ci spinge a credere che l’amore fa la differenza perché invita a riconoscere e a sostenere che
non si può appartenere a Dio senza portare sulle proprie spalle quelli che Egli ama. Non esiste il fratello senza i fratelli come non esistono i fratelli senza il fratello e solo allora «quanto più uno ama più si fa servo di chi ama e quanto più lo serve, più si sente custode di colui che ama»3. Nel
pomeriggio ognuno ha fatto ritorno alla propria comunità ringraziando Dio e il beato Giustino
Russolillo per il dono della comunità e deifratelli.
Prof. Luigi ReaSDV

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