venerdì 17 aprile 2015
Dal 7 all’11 aprile in Roma: Primo congresso internazionale per i formatori e le formatrici
VIVERE IN CRISTO SECONDO LA
FORMA DI VITA DEL VANGELO,
FORMATI ALLA VITA
CONSACRATA NEL CUORE
DELLA CHIESA E DEL MONDO
è stato il tema del primo congresso
internazionale organizzato dalla
CIVCSVA tenutosi a Roma lo scorso
7-11 aprile. Circa 1360 formatori e
formatrici, di 416 congregazioni e di
106 nazioni in questi giorni hanno
sperimentato la bellezza e fatica di
chi è stato chiamato a collaborare
con l’opera di Dio ad essere
“mentore” di chi Egli stesso ha
chiamato e scelto per se e per
l’umanità. A rappresentare la provincia don
Costantino Liberti, insieme a don Salvatore
Musella, consigliere generale per la
formazione - rettore e formatore dello
studentato internazionale di Roma, don
Andrew rettore dello studentato in UK e
due nostre suore.
martedì 14 aprile 2015
Si è tenuto ad Altavilla, martedì 31marzo, il ritiro di quaresima dei professi dello studentato internazionale di Roma e dello studentato provinciale, animato dal P. Provinciale.
«Audiam – ascolterò: ecco la principale
attività interiore dell’anima religiosa.
Vale per: baderò a ricevere il Verbo in
tutto l’essere
mio. Riceverlo:
per
il passato
da riparare,
per il presente
da
santificare,
per il futuro
da preparare.
Riceverlo
in tutta l’anima. Non c’è altro mezzo
per maggiormente piacere al Signore e
maggiormente giovare al prossimo»1
.
Ascoltare è essenziale non solo per la
vita ma anche per il cammino di
crescita individuale e comunitario
poiché è proprio l’esperienza
dell’ascolto che ci rende capaci di
comunicare, di disporci ad un incontro
trasformativo esistenziale, di costruirci
in relazione con l’altro, di riconoscere il
legame con il Tu di Dio; e l’ascolto ci fa
rinascere a questa esperienza per
quanto riguardo la nostra fede. Dentro tali contesti e in riferimento a tali
prospettive di crescita formativa,
martedì 31 marzo presso la casa di
noviziato di Altavilla Silentina si è
svolta una giornata di ritiro per il
tempo quaresimale a cui hanno
partecipato i professi vocazionisti e i
novizi, presenti anche i rispettivi
formatori don Costantino Liberti
segretario provinciale e don Salvatore
Musella consigliere generale per la
formazione. Il Padre Provinciale
dell’Italia don Claudio De Caro proprio
sul tema dell’ ascolto ha predicato il
ritiro, offrendo significativi spunti e
tracce di riflessione, ha in-vitato i
giovani a mettersi
in ascolto
della Parola, ad
aprire uno spazio
dove è possibile
percepire
più facilmente,
nella sua essenzialità,
la forza
rinnovatrice
che viene da
Dio. Proprio per un mancato ascolto
iniziale, Adamo ha perso probabilmente
una grande occasione per
una storia d’amore, ha perso la
possibilità di fare esperienza di una
comunione spirituale che è esperienza
di relazione. Invece è proprio per aver
dato ascolto alla parola del Maestro
che Pietro è diventato davvero un
pescatore di uomini secondo la
metafora usata da Gesù, ossia uno che
è riuscito a “prendere il largo”
compiendo per questo un’azione
motivata dalla sola credibilità di colui
che parla (Cfr. Lc 5, 4-5). L’ascolto
dunque cerca discepoli, capaci di vivere forme di fraternità di quel modo
di essere comunità-comunione, in cui
ogni membro può essere capace di
ascoltare non solo la Parola di Dio ma
anche reso capace di ascoltare la voce
del confratello. La comunità è spazio di
ospitalità per l’ascolto che rende
possibile il parlare in modo diverso e
costruttivo tale da formare i propri
membri ad essere degli uditori attenti
poiché per mezzo di esso ci si dispone
non solo al contenuto di ciò che si
ascolta, ma anche a Colui che parla e a
coloro che ci parlano e tutto ciò è
destinato a migliorare la vita di santità
non solo del singolo membro ma anche
della comunità stessa. Ma se qualcuno
parla inevitabilmente deve esserci
qualcuno che fa silenzio! Proprio a tale
riguardo le nostre Costituzioni, che nel
voler contribuire a fare santo il
vocazionista per l’unione divina,
suggeriscono come il silenzio
«favorisce l’ascolto e la riflessione,
dispone all’incontro con Dio e rende più
feconda la missione» (art. 66), per cui è
proprio nel silenzio che ognuno può
imparare ad ascoltare e a scoprire lo
spazio indispensabile per l’apertura
alla preghiera. Nell’ascolto dunque ci
procuriamo tutto ciò che ci serve per
diventare irradiatori e missionari della
santità e solo una profonda esperienza
dell’ascolto rende capace un
consacrato di impegnarsi in una
missione: la missione inizia
nell’ascolto, la missione proclama
l’ascolto e il metodo della missione è
l’ascolto. Anche a tale riguardo Don
Giustino ci è da maestro quando
descrive come il Signore, essendo
sempre il Dio che crea, vuole il silenzio
per parlare, allo stesso modo di come è necessaria la notte per ben distinguere
lo splendore2
. Dopo la celebrazione
dell’Eucarestia presieduta dal Padre
Provinciale, anche il momento
comunitario del pranzo anche se vissuto
nel silenzio è stato espressione
dello “stare insieme per vocazione”.
Nel pomeriggio i professi hanno
vissuto il momento della condivisione
delle proprie riflessioni ed esperienze
inerenti al tema del ritiro, mettendo in
comune le meditazioni personali, la
fatica necessaria e indispensabile per
la crescita nella fede ma anche fiducia
e speranza per un cammino di santità
vissuto singolarmente ma condiviso. La
giornata si è conclusa con il ritorno alle
proprie comunità per strade diverse
ma non di certo per “vie” opposte. E’
questa forse l’immagine di quella
realtà comunità-comunione che ognuno
porta con sé nella propria vita
spirituale e nella propria comunità di
appartenenza, cioè la consapevolezza
che se l’ascolto presuppone il silenzio
perché il Signore vuole il coinvolgimento
di tutto il nostro cuore, la
nostra mente perché esso diventi vita
di orazione e dunque vita di
preghiera3
, non di certo presuppone il
tacere che potrebbe così farci
dimenticare che noi siamo stati pensati
dal nostro padre fondatore per essere
servi e missionari, ossia seminatori e
irradiatori di santità consapevoli che a
raccogliere non è la congregazione ma
Dio stesso nella sua Chiesa.
Luigi Rea sdv
Luigi Rea sdv
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